Linee guida per un packaging di qualità

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Nell’e-commerce le valenze dell’imballo sono molteplici : rappresenta il primo contatto fisico con il cliente nel processo di acquisto, crea opportunità di fidelizzazione, consolida la percezione del brand e differenzia dalla concorrenza.

Ma può ovviamente diventare anche un’arma a doppio taglio, se trascurato.

Ecco alcune linee guida per un packaging di qualità.

Adattare il formato

Per ottimizzare i costi di trasporto è essenziale adattare il formato dell’imballaggio alla merce che contiene, bandendo i vuoti inutili. Piuttosto che le scatole standard in cui gli spazi vuoti sono colmati da riempitivi voluminosi, è meglio scegliere scatole adattabili in altezza a seconda del prodotto o, meglio ancora, imballaggi su misura.

Quando i colli movimentati si discostano da alcune misure, i corrieri possono applicare delle tariffe extra. Negli hub di smistamento merce, i colli vengono gestiti su rulli trasportatori automatizzati, idonei per la gestione di ingombri specifici. Per volumi differenti i corrieri sono costretti a una gestione manuale e costosa della merce.

Le 3R: ridurre, riutilizzare, riciclare

I consumatori non sono mai stati così esperti e attenti. Un recente studio Nielsen afferma che il 52% delle decisioni di acquisto sono influenzate dall’impatto ambientale dell’imballo. Grandi marchi hanno saputo cavalcare questo trend, suggerendo delle idee di riutilizzo così da dare nuova vita agli imballaggi. Il cartone di protezione dei passeggini Joolz, ad esempio, si trasforma in giochi per bambini, e le scatole Nespresso diventano casette per gatti!

E’ un trend in crescita per l’intero settore e-commerce. I produttori di imballaggi rispondono alla richiesta pressante del mercato per gli imballaggi ecologici principalmente in due modi:

 – Riduzione spessore dei materiali

 – Utilizzo di materiali rinnovabili : imballaggi sostenibili con prestazioni pari agli imballaggi tradizionali. Le scatole possono essere in cartone riciclato oppure di pura carta kraft certificata PEFC o FSC, ottenuta da foreste gestite responsabilmente.

Molti merchant hanno deciso di migliorare l’esperienza di acquisto del consumatore anche nella fase del riciclo, utilizzando per le spedizioni un unico materiale di imballaggio: ad esempio, una scatola in cartone, un riempitivo in carta e un nastro sempre in carta perché l’e-shopper possa gettare tutto insieme, senza impegnative divisioni.

Inoltre per ogni imballaggio immesso al consumo in Italia viene versato dalle aziende un contributo CAC (Contributo Ambientale Conai) per permettere il suo successivo riciclo e recupero, finanziando le raccolte differenziate.

I “trend” del packaging

Packaging minimal: che si adatti perfettamente ai prodotti, riducendo l’impiego dei materiali, il volume e che siano soprattutto facili da aprire. Secondo Salvatore Russo (Dalani) «Un packaging minimal ha una doppia valenza. Incontra il gusto estetico del consumatore e riduce i costi di trasporto e gestione logistica.

Riempimento a domanda: Per la riduzione degli ingombri di imballo. Si tratta di macchinari che partono da consumabili estremamente compatti e facili da stoccare. Questi macchinari fabbricano sia carta pressata a partire da risme di fogli, sia cuscini o bolle d’aria a partire da rotoli di plastica. Questi ultimi occupano solo l’1% del volume che avranno una volta gonfiati dai sistemi di riempimento.

Personalizzazione: all’imballaggio non è più richiesto solo di proteggere, ma anche essere d’impatto. Gli imballaggi personalizzati possono avere un costo superiore a quelli standard ma la customer experience non può essere sacrificata, in cui il pacco diviene l’unica interazione fisica con il cliente, sostituendosi all’ambiente dello store. La tendenza attuale è di mantenere una scatola esterna standard e di personalizzare la parte interna per ottenere l’effetto sorpresa all’apertura. Risultato: fidelizzazione.

Packaging premium: che garantisca lo stesso livello di soddisfazione dell’esperienza nel negozio. L’imballaggio curato non è più solo appannaggio del settore lusso ma è diventato l’ultimo passaggio utile per trasmettere i valori del brand e ricreare l’esperienza dello shopping in show-room.

Packaging riutilizzabile: La maggioranza dei consumatori non ripete un ordine se la gestione dei resi è complicata. Il cliente dà per scontato di poter rendere i prodotti acquistati nel medesimo imballo. Ecco perché diventa importante pensare a soluzioni che permettano al cliente di richiudere e riutilizzare facilmente la propria scatola o la propria busta per la restituzione, e al contempo far trovare etichette di reso già pronte all’uso.

Packaging antieffrazione: Alcuni oggetti sono particolarmente a rischio effrazione. Esistono alcuni accorgimenti:

 – preferire le scatole americane standard, in cui il fondo è doppio, a quelle a fondo automatico che si possono manomettere più facilmente;

 – adottare un adesivo personalizzato che permette l’identificazione immediata di ogni tentativo di effrazione;

 – non utilizzare il proprio logo sui nastri per non attirare attenzione, come fanno alcuni brand prestigiosi, ma adesivi personalizzati con specifiche informazioni e colori per consentire il monitoraggio dallo stoccaggio alla consegna;

 – i nastri in carta gommata, che strappano il cartone in caso di tentativo di sollevamento;

 – i nastri di sicurezza che lasciano sul cartone un messaggio di tentata effrazione;

 – le buste opache antieffrazione, dotate di un adesivo che fa apparire il messaggio “tentativo di frode” in caso di apertura durante il tragitto.

 

 

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